Rischi psicosociali, poca attenzione in Europa

Sono state da poco pubblicate due nuove relazioni, prodotte dalla EU-OSHA, l’Agenzia europea deputata alla salute e alla sicurezza sul lavoro, che riguardano un aspetto dei rischi, del mondo del lavoro, purtroppo, sottovalutato e cioè i rischi psicologici e sociali. I documenti prodotti dall’agenzia, che ha cercato di analizzare la situazione attuale europea e in particolare, ha cercato di monitorare il livello di attenzione e le misure messe in campo per arginare questa tipologia di rischi sul luogo di lavoro, sono stati il Management of psychosocial risks at work e il Drivers and barriers for psychosocial risk management. Da questi documenti, grazie al contributo anche della ricerca prodotta da ESENER, è stato possibile osservare come, i datori di lavoro e i vari responsabili della sicurezza e dei lavoratori affrontano questa particolare tipologia di rischi.

Purtroppo i dati emersi non sono molto confortanti, infatti, è stato stimato che, circa il 74% delle imprese non dispone, al suo interno, di adeguate procedure atte a gestire lo stress nei luoghi di lavoro e i rischi sociali e psicologici che questo stress può provocare nei lavoratori. Sempre dai dati della ricerca si legge che solo il 3% delle imprese UE sta seguendo un’adeguata strategia di gestione, di questa tipologia di rischi, a fronte di un 80% dei datori di lavoro, che si sono espressi molto preoccupati, da questo tipo di stress.

I problemi principali, che sembrano ostacolare una maggiore adesione a pratiche di gestione di questi rischi, sembrano essere:

• la mancanza di una adeguata conoscenza e formazione in merito ai rischi psico-sociali,
• la mancanza di una conoscenza tecnica per l’applicazione di misure di arginamento dei rischi,
• la mancanza di linee guida legislative capaci di indirizzare l’operato delle imprese interessate e una mancanza generale di risorse da impegnare in questi progetti.

Anche in questo ambito, ritorna forte, l’idea che solo un’adeguata formazione informazione sono la chiave di volta, affinché vengano applicate misure di gestione dei rischi sempre migliori all’interno delle imprese. La mancanza di un’attività politica e legislativa in merito è un ulteriore freno alla ricerca di sempre maggiori livelli di sicurezza sul lavoro.