Usa, legge contro i cibi spazzatura

In Italia, la recente proposta di introdurre una microtasse su bevande e cibi considerati “spazzatura” ha suscitato, da più parti, notevoli discussioni sulla fattibilità o sull’utilità di un simile provvedimento. Dal punto di vista della nostra salute e sicurezza alimentare, sappiamo bene che cibi come bibite gasate, con coloranti e cibi molto grassi e zuccherati, non sono, di certo, un vantaggio. Sappiamo bene che una dieta che prevede grandi quantità di questi cibi non può dirsi, come minimo, equilibrate e che molti sono i disturbi che le grandi quantità di zuccheri possono portare alla nostra salute.

In altri paesi, come ad esempio gli Usa, che sono, tra l’altro, tra i principali produttori di questo tipo di prodotti alimentari, hanno già inserito, nel loro panorama legislativo, regolamenti e provvedimenti orientati a limitare, se non proprio a bandire i “trash food”. I dati di una ricerca americana, pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, ha mostrato come, a seguito dell’introduzione di norme più restrittive per quanto riguarda la presenza di questi cibi nelle scuole e a seguito di una maggiore informazione e sensibilizzazione in merito a questo problema, sono migliorati gli indici relativi a qualità della dieta, qualità dell’attività fisica e salute dei bambini.

L’importanza dell’inserimento di queste norme viene confermato da una seconda ricerca, pubblicata solo qualche settimana fa, su una delle principali riviste per pediatri americani, Pediatrics, dove sono stati presentati i risultati di una ricerca che aveva confrontato i dati di peso, altezza e giro vita, dei bambini in stati con diverse legislazioni in riferimento ai cibi spazzatura.
I dati hanno dimostrato come negli stati più ferrei le condizioni di salute, anche dei bambini precedentemente obesi, erano migliorate di molto, mentre erano rimaste quasi inalterate negli stati più permissivi.

Ecco allora che la presenza di una legislazione chiara e lineare sia uno dei passi fondamentali per aumentare il livello della sicurezza alimentare sia nelle scuole sia nella società stessa.