Nuovo caso di frutti di bosco contaminati da epatite A nel nostro paese. Sono stati infatti ritirati dal commercio numerose confezioni di “cocktail de fruits rouges” presenti presso i supermercati Picard di tutta Italia.
La contaminazione sembra essersi scatenata in Polonia, per poi arrivare nel nostro paese con delle confezioni che sono state vendute a partire dal mese di luglio 2013, riportanti la scadenza del luglio 2014. Il Tribunale di Torino ha inviato un’informativa alla catena di distribuzione Picard perché ritirasse dal commercio il prodotto a seguito di una indagine.
Rimane però da chiedersi come mai l’allarme a livello europeo sia scattato solo il 9 settembre, mentre le informazioni relative al prodotto ritirato dal mercato, siano apparse sul sito della Picard solo nelle scorse ore.
La situazione medica italiana non sembra destare, comunque, particolari preoccupazioni. Risultano, infatti, contagiate 400 persone negli ultimi sei mesi, con una tendenza in calo negli ultimi giorni.
Il Ministero della Salute, non potendo aver dati sulla effettiva vendita delle confezioni di frutti rossi contaminati da epatite A, ha diramato alcune informazioni utili per chi avesse il prodotto in casa. Oltre all’ovvio consiglio di gettare via la confezione, il Ministero ha fatto sapere che i frutti rossi devono essere mangiati esclusivamente dopo un periodo di bollitura in acqua di almeno due minuti. Solo così si avrebbe una maggiore sicurezza per prodotti alimentari o per l’ingestione diretta.
Rimane comunque alto l’allarme su confezioni di frutti rossi contaminati da epatite A nel nostro paese. La catena di distribuzione Picard ha tolto dal mercato tutte le confezioni che facevano parte del lotto incriminato. Rimane però il dubbio se anche altri prodotti simili non siano stati contaminati a loro volta.
Il consiglio migliore è quello di usare frutti rossi freschi oppure, come suggerito dal Ministero, procedere ad una accurata bollitura prima di consumare i frutti rossi congelati.
Per restare aggiornati sulla situazione è possibile fare riferimento al sito del Ministero della Salute
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