Cibi light, etichette poco chiare

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Sulle nostre tavole e sugli scaffali dei supermercati appaiono, sempre di più, cibi che si vantano di essere leggeri, light appunto, con poche calorie, pochi grassi, insomma buoni e senza problemi per la linea.
Poiché, purtroppo, a volte i cibi che si presentano come light, in realtà, così leggeri e magri non sono, l’associazione dei consumatori britannici, la Which? , ha voluto mettere sotto la lente d’ingrandimento alcuni prodotti, per verificare se il marketing di queste aziende promuove o meno verità per i consumatori.

Infatti, lo scopo principale della ricerca è stato quello di valutare, in maniera obiettiva, l’effettiva sicurezza alimentare dei consumatori che, convinti dalla pubblicità martellante e dalla moda odierna di consumare cibi light, acquistano prodotti del genere. Comprendere affondo se questi cibi sono, o meno, salutari per coloro che decidono di perseguire una dieta ipocalorica, è, perciò, una questione di notevole interesse per un’associazione di consumatori. L’elenco dei prodotti controllati hanno previsto yogurt, cereali, barrette sostitutive, formaggi,etc.
Dalla ricerca è emerso che, nonostante quanto promosso dalle imprese, i valori di grassi e zuccheri, contenuti nelle versioni light dei prodotti, erano, in realtà, di poco inferiori di quelli presenti nei prodotti normali. Questa variazione, a detta dell’associazione britannica, non dovrebbe, quindi, consentire di promuovere questi prodotti come forme di alimentazione leggera e priva di grassi, poiché ne risulta, molto spesso, una comunicazione che può forviare i consumatori.
Secondo la legislazione europea, i cibi, per essere definiti light, devono contenere il 30% in meno di grassi rispetto alla versione tradizionalee, per essere considerati a basso contento di grassi è necessario che contengano massimo il 3% di grassi. Queste informazioni, però, sono scarsamente conosciute dai consumatori che, invece, per salvaguardare la loro sicurezza alimentare, dovrebbero essere maggiormente informati in materia.

Infine, uno studio portato avanti da Brian Wansink presso la Cornell University, ha mostrato come, anche a fronte di un minore apporto di grassi e zuccheri, proprio perché il cibo è considerato light, viene consumato per il 50% in più. In conclusione, quindi, l’apporto calorico è, pressappoco lo stesso.

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