BVO nelle bevande gassate, nuove preoccupazioni dagli USA

Molto spesso si sente parlare delle bibite gasate e zuccherate come di alimenti che possono portare all’insorgenza di problemi per la salute dei consumatori, in tutto il mondo. Tante sono state le critiche rivolte a queste bevande nel corso degli anni, dall’eccessiva presenza di zucchero all’utilizzo di sostanze pericolose nella loro miscela. Sia in Europa sia in America si sono susseguiti numerosi dibattiti e studi  per cercare di definire, con certezza, il livello di sicurezza delle bevande gasate in commercio.

Un nuovo allarme arriva, però, dagli USA e si riferisce a un gruppo di sostanze, conosciute come BVO, cioè oli vegetali bromurati, che vengono usati abitualmente, come diluenti, nelle bibite gassate vendute nei negozi.

Secondo una stima, si pensa che circa il 10% delle bevande vendute in America contenga questi composti, di cui non si hanno studi approfonditi a lungo periodo che ne attestino la totale sicurezza. Infatti, per scelta della FDA, la Food and Drug Amministration USA, cioè l’agenzia che si occupa di verificare la sicurezza degli alimenti venduti sul mercato americano, l’utilizzo di queste sostanze può essere effettuato, a meno che non si superi la soglia di 15 parti per milione. Questa decisione, dovuta alla mancanza di studi decisivi, è valida ancora oggi, permettendo così alle aziende di usare queste sostanze che, a detta dei contrari al loro utilizzo, possono provocare danni alla salute delle persone. Tra i rischi per la salute, derivati dall’assunzione di BVO nelle bevande gasate, si sono riscontrati problemi alla tiroide, alla pelle, trasmissione al feto nelle donne incinta tramite il latte materno e problemi neurologici di varia natura.

Anche in Europa, come in USA, la legislazione in materia di BVO contenuti nelle bevande gasate è molto scarsa e poco attenta a questa tipologia di sostanze che, ancora oggi, possono essere utilizzate nei cibi che mangiamo.