Un importante aspetto legato alla sicurezza alimentare, a volte non tenuto nella giusta considerazione, è il packaging dei prodotti.
Il modo in cui i cibi vengono presentati nei banchi frigo o sugli scaffali influisce notevolmente sulla propensione all’acquisto delle persone ma, oltre ad avere un notevole impatto sull’immagine della marca, l’imballaggio riveste una grandissima importanza per quanto riguarda la conservazione degli alimenti e, di conseguenza , la nostra sicurezza alimentare.
Il compito fondamentale di questi imballaggi è fare in modo che il loro contenuto arrivi sulle nostre tavole inalterato e genuino, evitando contaminazioni durante il trasporto; inoltre, l’altro grande obiettivo di questa pratica di conservazione è quello relativo all’impegno per fare in modo che il prodotto si conservi il più a lungo possibile.
Le due sostanze che, più di tutte, sono le responsabili del deterioramento dei cibi sono:
• ossigeno, responsabile delle crescita di batteri e muffe;
• etilene, prodotto da verdura e ortaggi che accelera la maturazione ma che può portare anche alla marcescenza.
Proprio per combattere l’azione di queste due sostanze e allungare così la vita del cibo, sono stati studiati ed inseriti sul mercato nuovi tipi di imballaggio definiti imballaggi intelligenti, capaci cioè di interagire con il prodotto che contengono, in maniera discreta e non invasiva e, allo stesso tempo, capaci di conservarlo più a lungo. Questi packaging, molto usati in USA e Giappone e che in Europa stentano ad imporsi, anche se già previsti dal Regolamento CE 450/2009, consentono di mantenere il cibo ad un livello di conservazione ottimale, per più tempo e in diverse condizioni ambientali.
Alcuni esempi di questa nuova tecnologia sono:
• etichette che indicano, attraverso una differente colorazione, il livello di maturazione e di conservazione del cibo,
• materiali che assorbono l’ossigeno presente nella confezione, in modo tale da rallentare ed inibire la crescita batterica, responsabile del deterioramento del prodotto,
• fogli di materiale assorbente posti in fondo alla vaschetta (per carni in particolare), capaci di assorbire i fluidi sanguigni e limitare la proliferazione dei microrganismi.
Questi esempi di packaging intelligenti sono una prova di come l’industria alimentare cerchi costantemente di migliorare la qualità dei propri prodotti in particolare nel delicato tragitto dalla fabbrica alla tavola del consumatore. Non bisogna però dimenticare che, anche in presenza di questi aiuti tecnologici, il migliore strumento a nostra disposizione per salvaguardare la nostra sicurezza alimentare è sempre una corretta informazione e, naturalmente, il buon senso.
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