Sicurezza alimentare: le insalate in busta sono sicure

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Le insalate confezionate in una busta sono sicure. L’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha condotto un’analisi su crespi di insalata di I gamma (ossia appena raccolta) e crespi di insalata di IV gamma (ossia lavata e confezionata in busta). L’analisi è stata finanziata dal Ministero della Salute e rientra nei piani di intervento del Ministero per garantire la sicurezza alimentare del consumatore finale.

L’indagine è stata condotta mettendo a confronto le insalate appena raccolte con quelle già presenti sugli scaffali dei supermercati. Si è trattata di un’analisi microbiologica per rilevare la presenza o meno di batteri patogeni. In particolare, su più di 300 crespi, in un solo caso è stato riscontrata la salmonella, ma solo su crespi di IV gamma e non su quelli di I. “Il secondo esame di tipo ispettivo ha interessato solo le insalate pronte. L’analisi si fa scandagliando il campione foglia per foglia in cerca di reperti macroscopici anomali (foglie ammuffite, cultivar non previste) o corpi estranei (torba, terra, sabbia, sassolini). Ovviamente l’esame visivo sulla I gamma non avrebbe senso perché il prodotto deve ancora essere lavorato”, ha affermato Lucia Decastelli, Responsabile del laboratorio Controllo Alimenti dell’Istituto Zooprofilattico di Torino.

In totale, solo 8 campioni, ossia il 2,6% non hanno rispettato i criteri per la sicurezza per la presenza di sabbia, di un corpo estraneo di colore marrone e zone ammuffite.

L’esito dell’indagine è stato positivo – ha affermato ancora Decastelli – perché le insalate in busta da noi analizzate sono ottenute partendo da una buona materia prima cui segue il lavaggio delle foglie fatto con cura come le ulteriori verifiche. Occorre comunque ricordare che le insalate in busta rappresentano un alimento molto delicato, per il quale è necessario mantenere sempre la catena del freddo dopo l’acquisto e seguire le istruzioni per evitare l’alterazione delle caratteristiche organolettiche e la proliferazione batterica”.

I tipi di insalata analizzati sono stati: lactuca sativa, la valerianella locusta, l’eruca sativa e la misticanza. Per quanto riguarda i punti vendita, sono stati presi in considerazione un grande marchio leader nel settore e uno più piccolo che distribuisce alimenti all’ingrosso.

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